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L'orologio idraulico



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    L'orologio idraulico restaurato.
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    26 giugno 2010 - L'orologio idraulico segna ...l'ora - Foto di Simone Gullotti.
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    26 giugno 2010 - L'orologio idraulico segna ...l'ora - Le nuovissime lancette.
Nella strada interna che porta alla chiesa, sulla destra c'è una casa con un dipinto. Il dipinto, situato in alto appena sotto la tettoia, raffigura un orologio che in passato veniva azionato dalla forza dell'acqua.

L'acqua proveniva da una fonte situata nella casa di fronte ed essendo posta più in alto rispetto all'orologio, con una conduttura posta sopra la strada, faceva muovere le lancette dell'orologio. Sopra l'orologio c'è scritto:

TV CHE L'ORLOGGIO GVARDI ATTENTO E FORTE
NON VEDI CHE FAI IL CONTO CON LA MORTE

e più sotto:

VN FIL A FORZA D'ACQVA A ME MI GIRA
PER DAR PIACER AL PASSAGGIER CHE MIRA

In mezzo c'e' la data:

MAGGIO 1741

Questro orologio ci ricorda l'inesorabile scorrere del tempo e che un giorno dovremmo rendere conto dei nostri giorni trascorsi su questa terra.
E' stato restrutturato dopo il sisma del settembre 1997 dalla soprintendenza.

Il 25 giugno 2010 un piccolo orologio a batteria è stato posizionato da Capodimonti Sandro per far si che l'orologio segni veramente l'ora esatta.

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Il Palazzaccio



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    Il palazzaccio.
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    Il palazzaccio.
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    Il palazzaccio - cortile interno.
Il Palazzaccio e' una grande costruzione che domina la strada che porta a Casenove ed è attualmente abbandonato e diroccato anche in seguito al terremoto del 1997.

Questo palazzo oltre alle innumerevoli stanze è dotato anche di una stalla, un forno, ed una grande cantina.
In un passato recente nell'edificio vivevano alcune famiglie contadine alle dipendenze di un ricco proprietario terriero.

Per arrivare al suo ingresso bisogna attraversare un suggestivo viale alberato incastonato tra la montagna, e appena si varca il pesante portone ci si trova in un ampio cortile.

Il suo aspetto maestoso e signorile ha alimentato molte leggende.
Si crede che possa essere stata la dimora di Diana, una principessa che esigeva una tassa su tutti quelli che attraversavano le sue terre. Chi si rifiutava di pagare andava incontro ad una dolorosa morte. Altre leggende parlano di una galleria sotterranea che metteva in comunicazione il palazzaccio con la Torraccia, un antico castello posto sopra la montagna più in alto.

Nelle cronache antiche si comprende che il palazzo appartenne alla potente famiglia Trinci di Foligno, ma nel 1446 il palazzo passò ad un creditore insieme ad alcuni terreni nei dintorni.

Intorno al 1463 troviamo padrone del palazzo un certo Giovanni Salvato, valoroso capitano di ventura che vi aveva sistemato i peggiori banditi dell'umbria.

Successivamente il Palazzaccio passò nelle mani della famiglia Arcangeli, che risulta esserne ancora l'attuale proprietario.

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La Chiesa



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    La chiesa in fase di ristrutturazione.
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    La chiesa senza le impalcature.
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    L'interno della chiesa prima della ristrutturazione (foto di Pierluigi).
Negli antichi manoscritti di Foligno si può presuppore come data di costruzione il 1743 quando si fa riferimento alla chiesa vecchia ed alla chiesa nuova. La chiesa vecchia è il posto "riservato" agli uomini ed è posta perpendicolarmente alla nuova chiesa dove siedono le donne. Molto probabilmente questa distinzione nasce dal differente periodo di costruzione di entrambe.

Nella facciata sopra la porta è riportata la seguente scritta:

NON NOBIS
DOMINE
NON NOBIS

che dovrebbe essere così tradotto:

NON A NOI
O SIGNORE
NON A NOI

Il testo è la traduzione dei primi versetti del Salmo 115 della Bibbia.

Inoltre "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam" è il motto dei Cavalieri templari dell'Ordo Templi e significa: "Non a noi, o Signore, ma al tuo nome dà gloria".
Il testo è la traduzione dei versetti mediani del Salmo 113 ( Antica Vulgata) o dell'"incipit" del Salmo 115 (secondo la numerazione ebraica) della Bibbia. (Tratto da wikipedia).

Questo potrebbe ipotizzare qualche tipo di legame tra la costruzione della chiesa e l'ordine dei cavalieri templari.

Nel passato la chiesa aveva come S.Protettore S.Martino in Tours, e successivamente S.Ubaldo forse a causa di un sacerdote devoto a questo Santo.

Dopo l'evento sismico del 1997 la chiesa e' stata chiusa perchè resa inagibile e la S.Messa veniva celebrata nei locali ex-bar di proprietà del sig. Delicati.
Ultimamente è stata ristrutturata ed è stata inaugurata il 15 maggio 2010 alla presenza del Vescovo di Foligno.
Le foto dell'evento sono state inserite nella sezione foto, mentre per un resoconto dettagliato dell'avvenimento potete andare sul nostro blog.

Ecco un elenco dei parroci di Leggiana:

Don Nicola Mosconi, 1751
Don Francesco Baldelli, 1752-1757
Don Carlo Laurenti, 1757-1758
Don Antonio Gianni, 1758-1762
Don Paolo Delicati, 1762-1781
Don Giuseppe Franci, 1781-1782
Don Francesco Penna, 1782-1790
Don Antonio Agostini, 1790-1791
Don Antonio Benedetti, 1791-1793
Don Andrea Casoli, 1793-1804
Don Antonio Ricci, 1804-1819
Don Angelo Orsini, 1819-1829
Don Carlo Piergentili, sino al 1835
Don Angelo Berardi, 1835-1844
Don Paolo Tega, 1844-1858
Don Giovanni Nannucci, 1858-1869
P. Arcangelo Giovoli capp., 1869-1893
Don Nazzareno Caantarelli, ec., 1893-1895
Don Benigno Casini, 1895
Don Pietro Crisanti, 1923-1932
Don Ernesto Buono, 1932-1944
Don Silvio Gregori, 1945
Don Domenico Crisanti, 1945-1950
Don Petro Arcangeli, 1950-1959
Don Lorenzo Bartoli, 1959-1962
P.Cappuccini: P.Raniero Vinciotti, 1962-1970, ultimo parroco titolare di Leggiana
Don Flavio Orazi, ec., 1970-1987
Don Antonio Ronchetti, 1987-....

Dal 1987, la parrocchia di Leggiana e' stata unita a quella di Casenove.


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La Madonna del sasso



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    La madonna del sasso. La chiesa. (foto di Pierluigi).
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    La madonna del sasso. Particolare dell'edicola (foto di Pierluigi)
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    Agosto 2009 - La madonna del sasso.
Negli anni passati le persone di Leggiana e Scopoli si incontravano il giorno di Pasquetta in un piccolo santuario situato oltre il fiume Menotre, di fronte al cimitero.
Questa struttura immersa nel bosco è composta da una piccola chiesetta ed un edicola sacra con un dipinto di scuola folignate del 500 raffigurante la Madonna e Gesù bambino.
Molti anni fa, l'immagine sacra è stata ridipinta da un pittore locale perchè molto deteriorata.
La prima documentazione storica risale in un testamento del 1383 e più avanti si ha una descrizione più completa:
...la chiesa della Madonna del Sasso e' posta sopra uno scoglio et circondata dalle parti, di davanti e da lato, di selva de cerro... l'altare maggiore con un quadro antico dove e' dipinta la Nativita' della Madonna SS.ma che tiene il bambino in braccio; vi e' dipinta S.Monica, S.Agostino, S.Nicola da Tolentino e S.Feliciano... vi e' l'altare del Crocefisso dove e' dipinto nella muraglia che e' ovata un'immagine di un crocefisso spirante, S.Giovanni Evangelista con le Marie ai piedi della Croce... vi e' anche il coro... tutto dipinto di varie figure.

Vi sono conticue alla suddetta chiesa stanze per l'abitazione de l'eremita, che in tutto sono sette stanze... vi e' annessa anche la Maesta'... di rimpetto alla chiesa...

Si fa mentione che l'anno 1675 la sig. Cecilia Mosti, nobile venetiana in tempo del S. Perdono di Assisi mando' per carita' alla Madonna del Sasso una cassetta con dentro calice con coppa di argento et anche patena di argento... le quali robbe per il piu' si conservano nella Sacristia di Scopoli... vi e' nella chiesa il campanile con sua campana di peso da ottanta libbre in circa...

Vicenza Billeggi del castello di Scopoli sotto il 27 Ottobre 1678 lascio' alla detta chiesa sc. 25 Girolamo di Pietro di Scopoli il di' 27 Novembre 1691 (lascio' altri sc. 25) con l'obbligo al curato pro tempore di celebrarvi 10 messe l'anno in detta chiesa... la detta chiesa del Sasso possiede un pezzo di terra silvata nelle pertinenze di Scopoli, voc. le cerri della Madonna del Sasso un pezzo di prativo in voc. le prata di Scopoli.
Nel passato il proprietario del terreno di fronte la chiesa custodiva un ponte per permettere ai fedeli l'attraversamento del fiume Menotre. Nel 1990 il proprietario risulta essere Riccardo Barbetti di Leggiana.

Ad oggi tutte le opere d'arte sono andate perdute e la chiesa è stata ulteriormente danneggiata oltre che da decenni di abbandono anche dal sisma del 1997.

Attualmente la chiesa si può notare facilmente dalla strada perchè è stata ripulita dalla vegetazione che la ricopriva.

Ultimamente nel 2010, Neno Barbetti ha messo un faro che la illumina di notte, rendendola visibile anche dalla strada.

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Le castellacce



Nei tempi antichi era consuetudine edificare castelli nei punti più alti per avere un maggiore controllo del territorio, e sul monte Torricella situato sopra Leggiana, si possono notare i resti di un fossato e tracce di opere murarie a secco.
Il luogo si trova a 718 metri di altezza.

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La targa ai caduti



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    La targa ai caduti.
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    La targa ai caduti.
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    La targa ai caduti. Ricordo di Don Pietro.
La targa ai caduti ricorda la perdita di combattenti leggianesi durante la seconda guerra mondiale.
Questa targa e' posta sopra la porta dei locali della chiesa attualmente occupati dalla falegnameria ed è illuminata da un lumino votivo.
Qualche anno fa, a fianco della porta di ingresso è stata posta una targa commemorativa in metallo in ricordo di Don Pietro Arcangeli.
Succesivamente la targa è stata tolta e sostituita con una targa in marmo.

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Il parchetto



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    Il parchetto.
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    Il parchetto. Particolare della targa.
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    Il parchetto.
Il parchetto di Leggiana è stato costruito verso la fine degli anni '80.
Non e' molto grande, ed ha al centro un monumento che simboleggia i caduti Leggianesi durante la guerra.

Sopra un base di cemento bianco è stata posta un roccia poco lavorata e, sopra di essa, è stato posto un uccello che cerca faticosamente di librarsi in volo.
Con questo monumento di lo scultore forse ha voluto rappresentare la sofferenza e la voglia di liberarsi dalle pene terrene.

Da un colloquio fatto con Sandro Capodimonti presidente dell'A.S.C.L., la pietra doveva dare l'impressione di non essere finita, raffigurando dei corpi che fuoriuscivano dalle rocce.
Per un amaro scherzo del destino, lo scultore è morto è il monumento non è stato finito.......


Alla base c'e' una targa commemorativa e dei fili elettrici, forse per mettere un lumino elettrico, ma i lavori non sono stati mai completati.

Il parchetto e' dotato di alcune panchine, e nei pressi di queste si trova il congegno per accendere e spegnere l'illuminazione pubblica dell'intero paese.

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Il campo sportivo



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    Agosto 1988 - L'ex campo sportivo.
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    L'ex campo sportivo.
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    Agosto 2009 - L'ex campo sportivo, l'ex entrata...
Chi non viene a Leggiana dal 1997 forse spera di trovarlo ancora...
Era un campo pieno di buche e di sassi, ma dopotutto ne eravamo innamorati, anche perche' era un posto dove ci si ritrovava tutti insieme per giocare.

Ma il terremoto del 1997 ha cambiato una parte di noi, ed il cemento ci ha portato via l'ultimo pezzettino di gioventù.

La costruzione di case popolari per i terremotati ha totalmente distrutto il campo sportivo, e ormai quasi non si riesce a riconoscerlo più.

Questo campo pieno di buche e di sassi è stato il protagonista di feste e tornei paesani.

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La cava



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    Foto presunta della cava.
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    Foto presunta della cava.
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    Foto presunta della cava.
Nei secoli passati era molto apprezzata e ricercata la pietra della Leggiana.
Questa pietra venne anche utilizzata per i basamenti delle colonne della chiesa di S.Feliciano di Foligno nella ristrutturazione del 1779.
Anche recentemente la curia di Foligno ha chiesto l'autorizzazione al comune di prelevare alcune pietre di Leggiana per la stessa chiesa.

Si ha notizia che anche la fonte romana di Scopoli costruita tra l'800 e il 900 e' stata realizzata con la tipica pietra di Leggiana.
Il luogo effettivo della cava ormai e' andato perduto anche se immagino essere posizionato all'incirca sul monte dietro la chiesa di Leggiana, nel luogo chiamato "Le cerquette".
Qui infatti sono visibili segni di estrazioni di pietra, in totale contrasto con il paesaggio naturale del bosco.

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Il fiume Menotre



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    Il fiume Menotre.
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    Il fiume Menotre.
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    Il fiume Menotre.
Il fiume Menotre che nasce nei pressi di Orsano, a quota 800 s.l.m., è stato in passato di fondamentale importanza per l'economia della valle.
Oltre all'irrigazione le sue acque sono servite in passato per alimentare i mulini per macinare il grano, le olive e per la cartiera di Pale.

La portata media nei primi anni del 900 superava il metro cubo, ma oggi risulta essere molto povero d'acqua.

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La nuova strada



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    La nuova strada che passa fuori al paese.
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    Agosto 2009 - La nuova strada in costruzione verso la Franca.
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    Agosto 2009 - Lo svincolo per Leggiana.
La Strada Statale 77 un tempo attraversava l'abitato di Leggiana, ora dopo il terremoto del 1997, è stata costruita una variante che taglia fuori il paese.
La variante parte dal cimitero, supera il paese e si riallaccia alla vecchia strada prima di Casenove, dove e' stato successivamente costruita una galleria che taglia fuori anche l'abitato di Casenove.
Se da una parte questa variante ha aumentato la tranquillita' del paese, ne ha decretato anche la fine.

Inoltre è stata ultimamente approvata dalla regione Umbria la costruzione della superstrada Foligno-Pontelatrave che unirà l'umbria con le marche
Questa superstrada osteggiata dagli ambientalisti, sarà di due corsie per senso di marcia.

La maggior parte sarà composta da gallerie la cui lavorazione è appena iniziata.
E' in lavorazione la galleria tra Ponte S.Lucia e Scopoli che sbucherà lungo la strada per la Franca e da lì una nuova galleria sbucherà verso Colfiorito.

Ecco cosa si trova sul sito della regione umbria all'indirizzo http://www.trasporti.regione.umbria.it/canale.asp?id=139
Quadrilatero Marche ? Umbria
1° maxilotto: opera principale ss. 77 Val di Chienti, tratto Foligno - Pontelatrave
Il progetto della nuova SS 77 della Val di Chienti prevede la realizzazione di un?arteria stradale a due carreggiate separate e quattro corsie per una larghezza totale di piattaforma pari a 23,00 m che colleghi Foligno a Muccia (MC) nelle Marche passando per il valico di Colfiorito. Complessivamente il tratto in progetto misura 35 Km di cui 26 Km in territorio umbro.
Collegati al progetto della SS77 ci sono:

l?allaccio della nuova SS 77 con la SS 3 Flaminia a Foligno;
il completamento della SS 3 Flaminia, nel tratto Foligno ? Pontecentesimo.
Per il finanziamento dell?opera il CIPE ha previsto il ricorso a sistemi innovativi di ?finanza di progetto? ed in proposito ha inserito l?opera tra le 21 aventi caratteristiche di sperimentalità.
Il CIPE ha approvato il progetto definitivo con deliberazione n. 13 nella seduta del 27 maggio 2004 ed ha assegnato un finanziamento di 424 milioni di Euro.


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Gli animali di pietra



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    Agosto 2009 - Luogo dal quale si potevano osservare gli animali in pietra.
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    Agosto 2009 - Animali di pietra - Superstite.
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    Agosto 2009 - Animali di pietra - L'ottimo recupero fatto da Neno Barbetti.
Gli animali di pietra sono delle raffigurazioni in cemento e pietra di animali situati in un campo di proprietà di Don Pietro Arcangeli.
Questo eclettico sacerdote, ormai scomparso, si dilettava con queste raffigurazioni molto pittoresche che destavano la curiosita dei paesani e dei passanti essendo visibili dalla strada vicino lo spiazzo.

Dopo un periodo di oblio, in cui tutti gli animali erano coperti dalla vegetazione, nel 2011 Neno Barbetti li ha ripuliti dalle sterpaglie e li ha verniciati di colori sgargianti rendendoli di nuovo visibili dalla strada.

Ora è proprio difficile non notarli.

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Alcune notizie sono tratte dal volume di Don Luciano Gregori, "La valle del Menotre".